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I nodi più utilizzati

WORLD'S FAIR KNOT
Ideato da Gary L. Martin, Lafayette - IN, questo nodo per legature sul terminale è stato indicato da una giuria di esperti come il più nuovo, semplice e versatile tra i 498 in gara. Gary L. Martin lo ha battezzato World's Fair Knot perchè la prima dimostrazione pubblica è avvenuta alla Fiera Mondiale di Knoxville del 1982

IMPROVED CLINCH KNOT
Un nodo ottimo per legature sul terminale, validissimo per lenze con un carico di rottura fino a 20 libbre. Il nodo preferito dai pescatori e dai virtuosi della pesca con la lenza

PALOMAR KNOT
Un nodo valido quanto l'Improved Clinch per legature sul terminale, ma più semplice da eseguire a patto che non vengano utilizzati grossi artificiali. Anche questo nodo viene spesso adottato dagli esperti.

IL SISTEMA UNI KNOT

SPIDER HITCH

OFFSHORE SWIVEL KNOT

SURGEON'S END LOOP

SIMPLIFIED BLOOD KNOT
Utilizzato per legature della lenza con terminale o di un tratto del terminale con un altro. I migliori risultati si ottengono con fili di spessore uguale o simile.

SURGEON'S KNOT

ALBRIGHT SPECIAL
Un nodo utilizzato per collegare una lenza sottile ad un monofilamento di spessore superiore o ad un terminale metallico

ESECUZIONE DEL SETALE SULL'AMO
Una tipica combinazione di setale, amo e terminale che si adatta alla lunghezza e alla robustezza necessarie per vari tipi di pesca con l'esca.

DROPPER LOOP
Un nodo utilizzato per formare un anello nella parte mediana della lenza, a cui attaccare un amo intermedio, un piombo o una mosca


Il Bimini twist,

data la complessità, è inconsiderato il re dei nodi, e chi riesce ad eseguirlo correttamente, avrà certo poche difficoltà con tutti gli altri. Serve ad effettuare la doppiatura del tratto terminale della lenza, prima che venga collegata ad un finale in monel od in cavetto ritorto, precauzioni richieste principalmente nel big game dove le dimensioni dei pesci, i denti robusti, le pinne taglienti, impongono di salvaguardare la lenza dai contatti troppo ruvidi. Il Bimini può essere utile anche nella traina media  e nel surf casting, discipline per le quali fino alla classe del 20 lb è consentita una doppiatura massima di metri 4.57, mentre al di sopra delle 20 lb la doppiatura può arrivare fino a metri 9.14. 
Quando la doppiatura di lenza non supera il metro e mezzo, il nodo può essere eseguito anche da un solo pescatore, diversamente è pressoché indispensabile l'aiuto di una seconda persona, anche se si potrebbe ovviare riducendo la lunghezza della lenza con un nodo provvisorio intermedio. Il Bimini, se bene eseguito, consente di conservare il 100 per cento del carico di rottura della lenza impiegata.


1) Si prende il tratto terminale della lenza da doppiare e lo si affianca per almeno un metro in più di quanto deve essere lunga la doppiatura, quindi tenendo il punto dove i fili cominciano a doppiarsi si introduce una mano nell'asola e la si fa ruotare per un minimo di venti volte dando volte ad altrettante spire.

2) Si passano le gambe dentro l'asola e si trattiene la testa di questa con i piedi. Dopo aver lubrificato su allargano le ginocchia e, premendo sui due bracci dell'asola, si costringono le spire ad accostarsi ed a raccogliersi, senza accavallarsi nel punto in cui dovrà nascere il nodo.
3) Tenendo il corpo di lenza con la sinistra lo si inclina leggermente di lato, mentre con la destra si tiene il capo libero facendogli formare un angolo di circa 100 gradi rispetto all'altro.
4) Allargando ulteriormente le ginocchia ed allentando la tensione sul campo libero si lascia che questo si avvolga sul tratto a spirale scendendo verso il basso in modo uniforme sin dalla prima spira.
5) Quando la spirale formata dal campo libero avrà completamente avvolto quella sottostante, mantenendo l'asola ben tesa, si accosta la mano destra bloccando l'ultima spira alla biforcazione dei fili. Passando con il capo libero all' interno della biforcazione si forma un mezzo collo attorno ad uno dei due bracci.

6) Avvicinando le ginocchia si fanno accostare i due bracci, quindi con il capo libero gli si avvolgono con mezzo nodo abbastanza aperto.
7) Si eseguono altri due giri attorno ai bracci passando all'interno dell'anello che si è formato con il mezzo nodo aperto, poi si tira dolcemente il capo verso il nodo principale forzando le spire ad abbassarsi.
8) Si conclude tirando ulteriormente il capo libero in modo che le spire si serrino completamente e si taglia il filo accedente a circa tre millimetri dal nodo.

nodo per shock leader

Il nodo per shock leader o terminale è una ulteriore conferma della validità del nodo base Uni, che in questo caso viene eseguito una sola volta ed è in grado di conservare quasi il 95 per cento del carico di rottura della lenza impiegata.

1) Iniziamo mettendo a doppio le estremità dei fili da unire, la doppiatura del filo sottile deve essere lunga almeno trenta centimetri mentre quella per il terminale può essere molto più corta. Fatto questo si introduce la testa dell'asola del fio dentro a quella del filo grosso e ve la si fa penetrare per venti centimetri.

2) A questo punto siamo pronti ad eseguire, con il filo fine doppiato, un nodo base Uni a quattro spire che avvolga i due fili del terminale. Lavorando con una lenza fine doppiata occorre fare attenzione a che le spire rimangano parallele senza accavallarsi.

3) Mettendo in tensione la testa dell'asola fine e la relativa lenza doppiata si fanno stringere ma non completamente le spire.

4) Si lubrifica adeguatamente e si agisce con forza sul terminale e sulla lenza doppiata fino a che il nodo non si sia andato ad attestate contro l'asola del terminale. Si conclude tagliando i fili eccedenti a circa un millimetro dal nodo.

 





 

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